Biblioteca di Marostica

La nuova biblioteca civica è il risultato di un appalto concorso indetto dall’amministrazione comunale nel 1996. Il bando prevedeva il recupero di tre edifici novecenteschi collocati nel cuore del centro storico di Marostica, tra la Piazza degli Scacchi, il Castello Inferiore e le Mura Scaligere, per la creazione di una biblioteca intesa non soltanto come luogo di conservazione e consultazione dei libri, ma come luogo di scambio culturale e sociale a servizio della città.

I vincoli urbanistici erano costituiti dalla conservazione delle facciate su strada e dall’ingombro planivolumetrico degli edifici. L’idea di progetto si sviluppa dalla volontà di mantenere e tradurre l’eterogeneità del gruppo edilizio in oggetto, in un complesso bibliotecario in cui le diverse funzioni instaurino un rapporto di reciproca valorizzazione con in singoli manufatti.

A tale scopo, il progetto prevedeva la realizzazione di un corpo di collegamento collocato nell’area compresa tra i tre edifici esistenti. Questo corpo, a due livelli e pianta pentagonale, si presenta all’esterno come un volume puro, in contrasto con l’aspetto dei manufatti preesistenti: aperto da portali a livello del piano terra, risulta completamente cieco in corrispondenza del primo livello.

L’interno è concepito come uno spazio libero in cui un foro sul solaio mette in comunicazione visiva il primo piano con il piano terra; la luce dall’alto penetra attraverso un’apertura che corre lungo la fascia perimetrale della copertura, che appare in tal modo sospesa. Attorno a questo spazio libero, all’interno degli edifici esistenti, si affacciano i collegamenti verticali, gli spazi di servizio, le entrate alle sale.

Dovendo rispettare i vincoli di conservazione sopra accennati, l’intervento è consistito nell’eliminazione delle partizioni interne per l’ottenimento delle sale lettura, e nella valorizzazione delle caratteristiche proprie di ciascuno di essi, esaltando o negando il loro rapporto con lo spazio esterno in un gioco di reciproci rimandi senza per questo venir meno alla specificità di ciascun manufatto.