Il progetto riguarda il restauro di una piccola villa di campagna situata nel Comune di Rosà.
A livello documentaristico sappiamo che era stata oggetto di rivisitazioni a partire dalla fine del ‘600, probabilmente a seguito del terremoto con epicentro a Cavaso del Tomba, per finire agli ultimi interventi di consolidamento avvenuti negli anni ’60 del secolo scorso.
I lavori di restauro hanno potato alla luce un impianto che fa supporre si fosse trattato di una torre di avvistamento alla quale con il tempo sono stati annessi altri corpi di fabbrica per consolidarsi nel volume attuale.
Le scelte progettuali hanno privilegiato il mantenimento dello stato in cui l’edificio si era consolidato, sia distributivo che strutturale, per quest’ultimo mantenendo ad esempio i recenti contrafforti che caratterizzano la facciata ovest ed eliminando invece alcune superfetazioni, come i basamenti in calcestruzzo realizzati in previsione di futuri interventi e documentandone invece i differenti rimaneggiamenti.
A questo proposito per gli interventi di consolidamento è stato impiegato l’uso del calcestruzzo armato per la formazione di sottofondazioni in c.a. mentre per il consolidamento delle murature si è ricorso ad iniezioni di calce ed a puntuali interventi di cuci-scuci per gli angoli che si presentavano completamente slegati.
Sempre in questa logica si è potuto attraverso mirate operazioni di pulitura e restauro conservare tutti le opere in pietra come pure parte degli intonaci esterni.
L’adattamento dell’edifico alle attuali esigenze abitative hanno riguardato l’inserimento dei locali bagno, ricavati nel sottoscala al piano terra e in un camera al piano primo, mentre tutti locali tecnici sono stati ubicati in un locale interrato accessibile dall’interno dell’edificio.